giovedì 26 gennaio 2012

Si marcia verso Roma



Ormai è tutto pronto. Come nel lontano 1922, lunedì 30 gennaio 2012 avrà luogo un'altra marcia su Roma, certo con propositi ben diversi da quelli dell'allora partito fascista. Il 28 ottobre 1922 la manifestazione fu organizzata dal partito di Mussolini e portò all'ascesa al potere proprio dell'ex dittatore romagnolo.
Lunedì, invece, a scendere in campo è il popolo italiano,quello senza alcuna bandiera , senza alcun  sindacato, solo e semplicemente il popolo dei lavoratori esasperati che si sente defraudato  della certezza di un  presente e di un  improbabile futuro.
La manifestazione partirà da Latina, dove tutti gli autotrasportatori stanno in questi giorni ammassando i propri mezzi e da lì si sposterà fino a Roma. Autotrasportatori che, schiacciati dal peso del caro benzina, hanno chiesto una mano d'aiuto al Gen. Antonio Pappalardo, vecchia volpe, che da anni gira fra i corridoi della politica italiana e che sa bene come funzionano certe dinamiche.
Il Generale, intervistato poco fa a riguardo, si esprime così: "Non è una questione di rivendicazione...noi rappresentiamo il popolo! L'obiettivo è Roma, perchè se non si va a Roma non si conclude niente."
Per quanto riguarda la manifestazione il Generale parla di quale sarà il percorso che seguirà il corteo: "Inizierà tutto alle  5 del mattino, quando  ammasseremo i mezzi e alle ore 6 si partirà in direzione della capitale. Sarà un lungo corteo con i trattori in testa, seguito dai camionisti e da tutti quei cittadini che condividono il nostro malessere....chiunque può partecipare, con qualsiasi mezzo... anche in bicicletta!
 Il corteo si dirigerà verso la Pontina, via Cristoforo Colombo per poi terminare al Circo Massimo." A questo punto alla mia domanda: "Perchè il Circo Massimo e non Montecitorio o Palazzo Chigi?", il Generale Pappalardo risponde così: " Noi non andiamo a parlare con questo parlamento di falliti, perchè sono tutti dei falliti. Noi andiamo a parlare col capo dello Stato, infatti una nostra delegazione si recherà proprio al Quirinale e Napolitano ci deve ricevere, perchè noi siamo il suo popolo."
Così conclude l'ex sindacalista delle forze dell'ordine, un uomo tutto d'un pezzo che non confida nelle istituzioni ma solo nel capo dello Stato. Certo, il fatto che il Generale si sia candidato il 30 ottobre 2011 come sindaco di Palermo, (una bella pubblicità di sicuro) non fa di lui un uomo anti politica...ma questo è un altro discorso, speriamo solo che si ricorderà di queste sue parole. Intanto lunedì a scendere in campo è il popolo, senza bandiere di  partiti o sindacati ma con una sola asta, il tricolore, l'unica bandiera che riesce ad unire tutti, indistintamente!

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